Salvatore Striano e la premiazione del concorso “Cultura è libertà: essere liberi attraverso la conoscenza”

Grazie all’attività organizzativa dell’associazione Culturama, abbiamo potuto partecipare, il 22 ottobre, a un significativo evento per la promozione del legame tra cultura e legalità.

Salvatore Striano ha percorso la difficile strada di riscattarsi da un passato di violenza e criminalità. Lo ha fatto grazie al teatro, a Shakespeare in particolare, ed è venuto a raccontarci la sua esperienza e il suo libro, in cui ha cercato di condensare il valore profondo della lettura per risvegliare le coscienze, per caricare l’esistenza di ideali, offrire un senso all’esistenza e al tempo dell’uomo.

Il libro si intitola La tempesta di Sasà, è edito da Chiarelettere e costituisce una lettura scorrevole e coinvolgente per giovani e meno giovani.

In chiusura sono stati premiati i lavori delle scuole vogheresi che hanno partecipato al concorso indetto dall’Associazione Culturama e dall’Associazione Scòl Vèg.

Un premio speciale, consistente in alcuni libri, è stato attribuito dal CPL al disegno più in sintonia con le finalità della rete di scuole.

Presentazione volume La tempesta di Sasà

La camminata della memoria di Libera a Voghera

Sabato mattina, all’alba di una fresca giornata di ottobre, si è svolta la marcia organizzata dal presidio vogherese di Libera in memoria del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, vittime barbaramente giustiziate dalla mafia nel 1982 a colpi di kalashnikov sulla loro A112. L’evento ha visto una larghissima partecipazione di giovani, alcuni dei quali hanno letto, proprio nei giardini che l’associazione cerca da anni di far intitolare ai due eroi della giustizia italiana, parole scritte dal prefetto stesso e da Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che ormai da 21 anni si trova sul campo a lottare contro qualsiasi forma di organizzazione mafiosa. La camminata, oltre a svolgere l’utile funzione di ricordo di due moderni martiri, ha permesso anche di ricordare un’altra testimone che ha coraggiosamente infranto il muro dell’omertà, Lea Garofalo, diventata per questo vittima della ‘Ndrangheta. Il motto della donna calabrese, “vedo, sento, parlo”, stampato a caratteri cubitali sulle bandiere dell’associazione, ha permesso a tutti quanti di comprendere che solo denunciando si riuscirà a eliminare un fenomeno come quello mafioso.

La marcia si è poi conclusa in Piazza Duomo, dove, grazie a “Festivol”, gli studenti delle scuole medie e superiori presenti hanno potuto conoscere tutte le realtà di volontariato presenti e attive sul territorio vogherese.

Riccardo Buscaglia, classe 3b classico, Liceo Galilei