Sabato mattina, all’alba di una fresca giornata di ottobre, si è svolta la marcia organizzata dal presidio vogherese di Libera in memoria del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, vittime barbaramente giustiziate dalla mafia nel 1982 a colpi di kalashnikov sulla loro A112. L’evento ha visto una larghissima partecipazione di giovani, alcuni dei quali hanno letto, proprio nei giardini che l’associazione cerca da anni di far intitolare ai due eroi della giustizia italiana, parole scritte dal prefetto stesso e da Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che ormai da 21 anni si trova sul campo a lottare contro qualsiasi forma di organizzazione mafiosa. La camminata, oltre a svolgere l’utile funzione di ricordo di due moderni martiri, ha permesso anche di ricordare un’altra testimone che ha coraggiosamente infranto il muro dell’omertà, Lea Garofalo, diventata per questo vittima della ‘Ndrangheta. Il motto della donna calabrese, “vedo, sento, parlo”, stampato a caratteri cubitali sulle bandiere dell’associazione, ha permesso a tutti quanti di comprendere che solo denunciando si riuscirà a eliminare un fenomeno come quello mafioso.
La marcia si è poi conclusa in Piazza Duomo, dove, grazie a “Festivol”, gli studenti delle scuole medie e superiori presenti hanno potuto conoscere tutte le realtà di volontariato presenti e attive sul territorio vogherese.
Riccardo Buscaglia, classe 3b classico, Liceo Galilei